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Storie di silenzi e di rumore

 

Il silenzio può essere un luogo?

Forse, quando creiamo con lui lo spazio che si fa dimora per il nostro sentire, o per le pause cercate, strappate ad una quotidianità del “troppo” e del “veloce”.

Il silenzio può essere un luogo per te? A cui prestare la tua voce, come custode delle tue parole?https://www.mariarosariamemoli.it/articoli/con-il-silenzio/

Una dimensione sempre meno abitata, uno stato sempre più cercato e affannato nella condizione di rumori, ecco il SILENZIO. Sembra che il bisogno di lui arrivi solo quando mossi da un opposto, il RUMORE.

Ci sono momenti di silenzio che amiamo particolarmente? Quando accadono?

Tu riusciresti a raccontare i tuoi?

Potresti trovarti sopraffatto dal frastuono di una giornata, ma in mezzo al “rumore assordante” potrebbe apparire un fruscio, un sussurro, un soffio.

Sospendi per un po’ i tuoi ritmi, (anche solo pochi minuti, ricorda che c’è bisogno di un pizzico di sano volere!). Per aiutarti potresti darti regolarmente un tempo e uno spazio tra le tue abitudini, (che alla lunga sosterranno i tuoi momenti di scrittura!) e cominciare a scrivere di

“quella volta che un fruscio / un sussurro / un soffio …”

Siamo immersi in un continuo sottofondo di sollecitazioni acustiche. E se cominciassimo ad accarezzare i sensi con gentilezza?

Melany, peruviana di 11 anni, dice così:

Il silenzio non è solo stare zitti

ma è la tua pace interiore

e sta nelle cose di tutti i giorni:

nella corsa di un bambino,

nel volo degli uccelli,

nella pioggia e nella neve  

che cade libera e si posa delicatamente

come una ballerina nel suo spettacolo. Questo è il silenzio, che vedere non si può,

ma tenerlo sì.

E devi solo trovarlo

perché il silenzio

sei tu.

(A cura di Chandra Livia Candiani)

Buona scrittura!

 

 

 

 

 

 

3 Comments

  • Renata artuso ha detto:

    Grazie, ✒️📓

  • Paola Senesi ha detto:

    Un musetto allegro salta su da sotto la coperta e in silenzio mi invita ad iniziare la giornata. Si lascia accarezzare ed anzi cerca la mia mano per continuare il gioco delle coccole. I suoi occhi conoscono solo amore e fedeltà parlano la lingua di un silenzio eloquente che noi umani dovremmo imparare. Grazie

  • Floriana Naldi ha detto:

    Il silenzio è il fondamento dal quale scaturisce la parola e mi viene da paragonare ciò al momento della creazione quando la vibrazione ha dato origine ad un universo silente che si è manifestato.
    Amo il silenzio e credo sia il mistero che contiene tutto quello che serve per vivere con una sapienza che non ci è dato comprendere fino in fondo. Va accolto con sospensione. Più semplicemente, quando mi voglio incontrare nella parte più profonda dove coabita tutta l’umanità, devo tacere e fare spazio restando in attesa di quello che se vuole spunterà, come fa il muso della marmotta dalla sua tana.
    Mi piace l’idea dello spazio che si fa dimora e diventa un silenzio abitato da soffi, fruscii, sussurri che rendono magico lo starci dentro. Con la meditazione cerco di scrutare quel particolare vento impercettibile che mi dà spesso tanta gioia. Un tempo temevo il silenzio perché ero sospettosa e inquieta di questo squarcio aperto che inghiottiva ogni rumore, avevo bisogno di limiti e sicurezze e non avevo ancora compreso che esse erano affini al silenzio.

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