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Arte dell'ascolto

In una sua citazione, Goethe dice che “[…] ascoltare è un’arte”, penso che lo sia anche stupirsi.
In fondo non dovremmo andare a cercare dei momenti fatti apposta per cambiare, ma solo Stare Dove Ci Troviamo e iniziare una nuova avventura di sguardi.
Forse la cura dell’ascolto comincia nello sguardo che lo attraversa. Ed è un continuo divenire.

La poetessa Chandra Livia Candiani a proposito dell’ascolto e del silenzio scrive,

“Dunque, per ascoltare
Avvicina all’orecchio
La conchiglia della mano
[…]
Allora prediligi il silenzio, […]
Accosta all’orecchio il vuoto
Fecondo della mano,
vuoto con vuoto
[…]

da “Mappa per l’ascolto”

C’è bisogno di ritrovare nella nostra mano la “conchiglia del Silenzio”, una conchiglia che sia vuota, perché solo nello stato di vuoto possiamo ritrovare l’Essere Fecondi.

Ritorniamo allora a “guardare” che diventa atto per portare silenzio. Come aprire uno sguardo altro al Presente.

Meditazione e Scrittura

L’ascolto autobiografico

Cos’è l’ascolto autobiografico?

Prima di tutto un contesto formativo e protetto quale è il laboratorio autobiografico. Uno spazio-tempo nel quale sono sospese le consuete abitudini comunicative per predisporsi all’ascolto di sé e degli altri, nella modalità della sospensione di ogni forma di giudizio.
Nel laboratorio autobiografico ci si esercita all’ascolto attraverso la scrittura della propria autobiografia. Questo è il primo passo fondamentale per poter ascoltare gli altri.
La modalità di ascolto che caratterizza questo tipo di laboratorio è da ricercarsi nell’ascolto non giudicante, nella logica non interpretativa, necessari per favorire la comunicazione autentica e per ri-conoscere l’altro uguale ma diverso, portatore della sua unicità.

Autobiografia e Narrazione