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Presenza

12 GIUGNO 2020 DI MARIROSA

Scrivere, un movimento, un’azione, un gesto, semplicemente un verbo che sorprende, che agisce cura.

E’ quel movimento di una mano e di una penna su di un foglio bianco l’atto che forma e trasforma. La presenza di colui o colei che scrive ha inizio negli stati d’animo, nei pensieri, dinanzi alle voci interne che sembrano farsi avanti nell’intimità di un piccolo gesto.

Istante di Ascolto nel Silenzio di un’accoglienza questa sembra essere la presenza nella pressione della mano sulla penna mentre l’inchiostro scivola in forme e linee sconosciute.

Quel gesto così semplice sta rivelando allo sguardo di chi scrive Stupore, un angolo di riflesso al quale presto cedere riflessioni.

Quando si racconta di sè, le immagini e i ricordi pulsano, si accavallano le emozioni e potrebbe succedere che ne emerga uno su tutti. Che domini la scena interiore.

Scrivere aiuta ad uscire dal caos, da quel turbinio che abbiamo dentro ma potrebbe accadere anche di entrarci con prepotenza, inaspettatamente. La scrittura sa diventare sponda sicura, luogo protetto per le nostre parole più intime.

Il movimento della penna sembra aver lasciato una traccia chiara, mentre il ricordo forse appare ancora sfocato, appena segnato; ma chi scrive avverte un che di chiaro. Sì lo sente!

21 gennaio ’20