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Camminare parole

4 SETTEMBRE 2020 DI MARIROSA

 

La passione per la scrittura dilaga prepotente nello spazio del lavoro, mi apre a nuova collocazione professionale che nutro e da cui mi sento nutrita.

Cosa mi porta verso la scrittura? La ricerca e la consapevolezza. La prima parola sposa la seconda sul sentiero della pratica.

Per me scrivere diventa camminare parole verso l’essere consapevole.

Sperimento diverse forme, generi e stili. Ogni volta risuonano con gli stati del momento, con un bisogno passeggero, con gli spasmi della ricerca. Ogni volta quel movimento con la penna mi conduce a inattesi, a insolite parole che insieme creano vissuti, illuminano memorie. Emozioni che trovano aria e voce in una parola, a volte in una sola lettera.

La scrittura sorprende, genera stupori pronti ad essere varcati, e attraverso di loro la possibilità di ri-conoscersi. Ancora e ancora!

Consapevolezza mi richiama la parola umanità.

Scrivere è toccare emozioni, sentimenti che attraversano, abitano la storia personale.

Accade che quando intraprendi la via della scrittura imbocchi una strada senza ritorno, con la quale puoi solo andare in avanti.

Stare all’interno della formazione autobiografica, continua e costante per tanti anni, (Scuola Mnemosine – Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari) è stata una grossa occasione per fare ordine nella mia storia di vita. Mi muovevo tra gli angoli più bui dell’interiorità e nei meandri del cuore, con le parole in mezzo a sentimenti che si sono ri-appropriati di un posto. Hanno trovato dimora nel mio cuore e nel mio corpo.

Ho compreso che Qui, Adesso è la Vita. Quella continua tensione verso la ricerca, Cuore dell’Essere con l’Altro. Io sono Qui, ma è con l’Altro che la Vita genera se stessa.

Durante il lavoro di scrittura della mia autobiografia e nelle riflessioni ri-generate, si è fatto corpo via via il senso dell’Essere in Relazione, maturato in nuova postura. Essererelazione.

Scrivere pone dinanzi alla profonda umanità alla quale apparteniamo tutti. Fatta sì di radici storiche ma che poi ti traghetta verso la comprensione dell’essere.

La linea d’inchiostro, la parola che accompagna sono mezzi potenti non solo di espressione di sé, ma una via possibile all’interno della quale si cresce e si evolve. Scrivere ci mette in contatto con noi stessi, nei territori ignoti delle parole, e solo nella resa totale ci lasciamo condurre verso altri possibili varchi.